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buonomo veglia srl   architettura ingegneria

BONIFICA TEKSID CON 
BARRIERA REATTIVA IMPERMEABILE

Avigliana - Buttigliera Alta - 2004 - 2005

L’ex discarica, autorizzata nel ‘91 per la collocazione delle sabbie di fonderia, è collocata lungo la valle della Dora Riparia, una decina di chilometri ad ovest di Torino (SS.24 di Susa).
Nell’agosto 1999, in seguito al monitoraggio delle acque eseguito dall’ARPA per conto della Provincia di Torino, è stato rilevato uno stato di contaminazione della falda superficiale legato alla presenza di solventi clorurati, in particolare tricloroetilene.
Tale contaminazione sembra essere derivata da fusti abbandonati sul finire degli anni ‘80 in una zona depressa compresa nell’area di discarica (ad alcune decine di metri dal fiume Dora), prima che questa fosse ricoperta dalla discarica di sabbie da fonderia.
In base alla ricostruzione delle linee di flusso nell’area e a dettagliate prove preliminari di laboratorio, è stato messo a punto il progetto con il dimensionemento e l’ubicazione del’opera. La barriera reattiva in Ferro Zerovalente è stata ubicata tra la discarica e la Dora Riparia, a pochi metri dall’alveo e con sviluppo presso ché parallelo al corso del fiume.
In totale sono stati realizzati 1800 m2 di paratia con spessore 60 cm, con uno sviluppo pari a 120 m e profondità media di15 m.
La trincea è stata scavata entro un terreno ghiaioso-sabbioso passante verso il basso a sabbia fine limosa ed è stata fatta penetrare per circa 1.0 m nella formazione argillosa di base. Nella trincea sono state messe in opera circa 1800 tonnellate di Ferro Zerovalente, costituito da granuli di dimensioni comprese tra 0.2 e 3 mm, assolutamente esenti da oli o altre impurità. Entro la barriera reattiva così realizzata sono stati installati piezometri che sono utilizzati per consentire il monitoraggio chimicofisico della falda, in modo da controllare l’evolversi della situazione nel corso del tempo. L’intervento, completato nel Novembre del 2004, costituisce la prima esperienza di barriera reattiva in Ferro Zerovalente realizzata in Italia.
L’intervento comprende anche un progetto di ripristino ambientale con la realizzazione di un parcheggio auto e di una pista da cross.

Le barriere rattive permeabili
Il principio base delle Barriere Reattive Permeabili consiste nell’intercettare il flusso idrico con materiali capaci di sottrarre, mediante processi di reazione, precipitazione, assorbimento, i contaminanti in esso contenuti, in modo da impedirne il trasporto nelle
zone circostanti. La barriera reattiva intercetta il flusso senza alterare in modo significativo il regime idrogeologico della falda. Questo sistema, oltre ad ostacolare la migrazione dei contaminanti a valle della barriera, consente nel tempo il risanamento dell’acquifero.

Procedura di realizzazione
Lo scavo è realizzato mediante benna mordente a fune; la trincea, mantenuta colma di fango polimerico biodegradabile, è scavata con continuità, operando per pannelli primari e secondari.
Il materiale reattivo è messo in opera per pannelli, di lungheza variabile in funzione del progetto esecutivo, delimitati da TSP (Tubi di Separazione Provvisoria) con configurazione geometrica atta a configurare i singoli pannelli di getto. la parte superiore della barriera viene ricoperta con sabbia o altro materiale inerte.

euro 5.387.560

mq 60.000

Teksid

Area g.e.i.e., area progetti, PATarchitetti associati, - progetto architettonico, sicurezza e direzione lavori

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